Cagliari di nuovo subito in A. La grande rivincita di Giulini

Domenica 18 giugno, Tommaso Giulini compirà 46 anni. Non poteva augurarsi di ricevere dal Cagliari un regalo migliore che non fosse la clamorosa salvezza conquistata a Bari, minuto 94, gol di Pavoletti. “Un gol che vale una carriera “, come ha detto Gigi Riva e ha detto tutto. Nel giugno 2014, Tommaso Giulini ha acquistato il Cagliari da Cellino: per due volte ha visto i rossoblù retrocedere e per due volte li ha riportati in Serie A nell’arco di un solo campionato. Tommaso Giulini è milanese di nascita, ma sardo d’adozione: della magnifica gente sarda, possiede l’orgoglio e la tenacia di chi non si arrende mai. Né agli ostacoli né alle critiche né alle inevitabili difficoltà scaturite dai risultati negativi. Si capisce perché sia “un’impresa meravigliosa”, come l’ha definita il presidente durante la festa che si è celebrata alla Domus Arena, davanti ai suoi tifosi pazzi di gioia, a Ranieri e ai giocatori.

La cavalcata vincente del Cagliari di Giulini

È stata una finale da sogno, per tutti quelli che hanno sofferto a Venezia, per tutta la Sardegna, per tutti noi”. Parole giuste. Si capisce perché l’immediato ritorno in Serie A del Cagliari sia la grande rivincita di Giulini, ma anche, la plastica dimostrazione che nulla sia impossibile, purché lo si voglia. Venezia, 22 maggio 2022: mentre la Salernitana perde in casa contro l’Udinese, al Cagliari basta segnare un gol, per vincere e salvarsi. Invece, finisce 0-0 e i rossoblù retrocedono. La delusione è enorme, la frustrazione pure. Assorbito lo choc, Giulini riparte con l’obiettivo di riprendersi la A, ma inizialmente la fortuna non arride né al Cagliari né a Liverani: 22 punti in 18 partite, quattordicesimo posto. Il presidente sterza, convince Ranieri a tornare sull’Isola dopo la storica scalata dalla C alla A del biennio ’88-’90: l’uomo che ha scritto la storia della Premier con il Leicester campione d’Inghilterra, chiude la stagione regolare totalizzando 35 punti in 19 partite, prima della pazzesca cavalcata nei playoff. La marcia della squadra sarda è andata di pari passo con la riorganizzazione interna della società, al cui interno efficaci e preziosi si sono rivelati il ruolo del direttore sportivo Nereo Bonato e di Roberto Muzzi, club manager, cioè uomo ponte fra la squadra e la dirigenza. Ranieri ha illuminato la grande rimonta, impartendo una magistrale lezione di calcio e di sportività (memorabile la pagina di fair play scritta a Bari dove ha zittito i tifosi rossoblù che urlavano Serie B ai baresi, invitandoli invece ad applaudirli). Giulini meritava la grande gioia della promozione anche per lo stile e la sobrietà con cui ha coltivato e si è preso la rivincita sul campo. Recita un proverbio sardo: Traballu continu bincit ognia cosa, il lavoro continuo vince ogni cosa. Giulini può confermare.


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